Come si può ben capire dal nome, nel comune di Caposele e più precisamente sul monte Paflagone (405 m. sul livello del mare) si trovano le sorgenti del Sele (caput Sylaris) il fiume che da origine alla Valle del Sele. L'acquedotto pugliese ormai utilizza quasi tutte le acque captate dalla sorgente per dissetare la Puglia e solo una minima parte continua ad alimentare il grande fiume anticamente addirittura navigabile. Anni di battaglie degli ambientalisti locali hanno salvato un fiume importante per la vita della Valle che va dall'Irpinia a Paestum.
Caposele fa parte del parco regionale dei monti Picentini e sul suo territorio sono presenti molti boschi rigogliosi che ospitano fauna selvatica.
Altra importantissima attrazione del comune è il Santuario di Materdomini, costruito nel punto in cui nel medioevo vi fu una apparizione della Madonna (Mater Domini), meta di tantissimi pellegrini. Il Santuario ospita i resti di San Gerardo Maiella ed è costituito dall'unione dell'antica basilica e della moderna chiesa del Redentore costruita negli anni 70.
Il terremoto del 23 novembre 1980 ha devastato questo paese facendo perdere gran parte del patrimonio edilizio antico sostituito da costruzioni moderne.

 

Storia di Caposele

Caput Sylaris è uno dei luoghi dove con maggiore probabilità avvenne la battaglia in cui i Romani sconfissero definitivamente Spartaco e si ritiene che fosse stata fondata ai tempi delle guerre tra Romani e Sanniti.
Le prime notizie certe del feudo sono del 1160 e quindi in periodo Normanno. Il XV secolo vede il borgo prosperare mentre le terribili pestilenze del seicento lo colpirono duramente.
I lavori di inizio novecento per la costruzione dell'acquedotto pugliese modificarono radicalmente il territorio del comune.
Già provata dal terremoto del 1853 Caposele fu profondamente danneggiata dal terremoto del 1980 a cui reagì con composta determinazione al punto da ricevere la medaglia d'oro al merito civile.

 

Monumenti e bellezze naturali